27/08/2024

Quando si manifesta l’incapacità, totale o parziale, di distinguere i colori molto probabilmente siamo di fronte ad un caso di daltonismo. Questo disturbo in genere si palesa dalla nascita e dipende da anomalie genetiche che producono una disfunzione delle strutture fotosensibili della retina. Questo non esclude che anche diverse patologie possano comportare una limitata visione dei colori (ad esempio maculopatia e glaucoma).

Da dove deriva il termine daltonismo?

John Dalton, chimico e padre della Teoria Atomica, fu il primo che descrisse il disturbo, di cui lui stesso soffriva. Grazie a questo fondamentale contributo scientifico, oggi sappiamo che il daltonismo è causato da alterazioni genetiche a carico dei coni (fotorecettori della retina) e, nella maggior parte dei casi, si manifesta come un disturbo nella percezione del rosso e del verde.

Quali sono le cause?

La causa del daltonismo è un’alterazione dei fotorecettori (in particolare della struttura primaria della proteina opsina), determinata da un gene che si trova sul cromosoma X: se questo è difettoso, nel maschio (XY) comparirà il disturbo, mentre nella femmina (XX), il secondo cromosoma X può sopperire al difetto. Per questo l’8% degli uomini sono daltonici contro lo 0,5% circa delle donne.

Quante forme di daltonismo esistono?

Le alterazioni della percezione cromatica possono manifestarsi in varie forme:

• Acromatopsia: i soggetti non percepiscono i tre i colori primari (rosso, verde e blu) e hanno una visione monocromatica, vedono cioè “in bianco e nero”.

• Discromatopsia: deficit di percezione di uno dei tre colori primari (rosso, verde e blu); coloro che ne sono colpiti hanno una visione bicromatica (vedono solo due colori).

• Protanopia: rispettivamente cecità e scarsa sensibilità per il colore rosso;

• Deuteranopia: cecità e scarsa sensibilità al verde;

• Tritanopia: cecità e scarsa sensibilità al blu.

Il daltonismo è solo ereditario?

Molte spesso il daltonismo si manifesta come un’aberrazione genetica, ma in diversi casi le forme acquisite di discromatopsia (daltonismo) sono un sintomo di malattie o lesioni degli occhi, o di parti del cervello. In alcuni casi alla base del deficit ci sono alterazioni sistemiche come sclerosi multipla, malattie del fegato, diabete o intossicazioni da monossido di carbonio e anche reazioni avverse ai farmaci.

Come viene diagnosticato il daltonismo?

I test per daltonici, nella maggior parte dei casi, consistono nell’interpretazione delle tavole pseudo-isocromatiche (tavole di Ishihara) o nell’ordinare una serie di dischetti colorati in sequenza tonale (test di Farnsworth).

Daltonismo: esiste una cura?

Proprio perché il daltonismo ha spesso cause genetiche, al momento le cure sono limitate. Chi è affetto da questo disturbo può usare delle lenti dotate di speciali filtri che aiutano a distinguere alcuni colori o a modificare il contrasto, consentendo una percezione cromatica migliore.