2021-06-15
Operare la cataratta con il laser, la Femtocataratta
Uno degli interventi laser più conosciuti nel mondo dell’oftalmologia è quello legato alla cura della cataratta, patologia oculare che vede la formazione di un velo che offusca la vista.
Si calcola che, raggiunti i 70 anni, 3 persone su 4 possano risentirne, ecco perché è l’intervento più eseguito nelle sale operatorie di tutta Italia.
In cosa consiste questo intervento ormai di routine? Nella rimozione del cristallino naturale che abbiamo all’interno dell’occhio e nella sostituzione con un cristallino artificiale. Quest’ultimo è realizzato con materiale plastico, morbido, pieghevole, sottile e può essere inserito nell’occhio attraverso una minuscola incisione.
L’intervento è l’unica soluzione che pone rimedio a un disturbo dell’invecchiamento irreversibile, restituendo a un organo l’efficienza che aveva in età giovanile.
Con le nuove tecnologie a nostra disposizione, oggi si utilizza un laser di ultimissima generazione chiamato femtolaser, il quale consente di polverizzare il cristallino con una precisione e una sicurezza impensabili fino a poco tempo fa, a tutto vantaggio del paziente. A questo si aggiunge la possibilità di sostituire il cristallino naturale con uno artificiale, grazie alle lenti multifocali dinamiche, che permettono una correzione di tutti i difetti di vista, per lontano e per vicino, consentendo dunque a chi vi si sottopone di fare a meno degli occhiali.
Queste nuove lenti possono essere impiantate in soggetti con una cataratta ad uno stato iniziale, o addirittura assente, in questo caso si parla più propriamente di lensectomia, un intervento in cui l’obiettivo principale è la correzione dei difetti visivi. Si aprono così nuove opportunità per molti 50-60enni che vogliono recuperare la vista di quando erano giovani, grazie anche al fatto che l’intervento non presenta problemi di sicurezza e di tollerabilità. Naturalmente, in entrambi i casi, prima dell’intervento va effettuata una visita approfondita per verificare che non ci siano controindicazioni.
Dopo l’intervento, della durata di una decina di minuti, il paziente deve seguire solo alcune norme igieniche, utilizzando un collirio antinfiammatorio e antibiotico per alcuni giorni, dopo di che può tornare alla sua vita normale. Le complicanze di questo intervento sono minime, vanno dalla semplice sensazione di bruciore che si può avvertire nel post operatorio (simile all’effetto cloro dopo che si è stati in piscina) a quelle un po’ più gravi come le infezioni, che però sono veramente rare, essendo questo uno degli interventi più sicuri al mondo. Ovviamente, non è bene banalizzare e va ricordato che è sempre un intervento chirurgico dove esistono delle precise linee guida a cui attenersi.
Ne vale la pena?
La soddisfazione riportata dai pazienti è generalmente molto elevata, non solo per il recupero dei difetti refrattivi ma anche, nei casi di cataratte avanzate, per recupero della brillantezza e di vividezza dei colori.